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Il mio primo acquario

Anche per l'a.s. 2022-23 Tetra Italia www.tetra.net ha deciso di finanziare 26 incontri sulla Biologia marina e delle acque interne per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado (le insegnanti interessate possono chiamare il 3930837918 o scrivere a info@ideainrete.net) e 4 laboratori per il pubblico che saranno messi a calendario nel 2023. Questa collaborazione ci ha già permesso, dal 2020 ad oggi, di raggiungere circa cento classi in tutto il nord Italia, dandoci l'opportunità di divulgare questi temi a più di 2000 studenti. L'acquariofilia è un hobby formativo che se portato avanti in maniera responsabile arricchisce di competenze e consapevolezza.

Qui di seguito trovate un articolo scritto dalla Dottoressa Nadia Mantovani che parla proprio di come muovere i primi passi nel mondo dell'acquariofilia, buona lettura!



Se cercassimo in un vocabolario o in internet la definizione di acquario, quasi sempre ci imbatteremmo in queste parole: “L’acquario è un contenitore trasparente in vetro o in plexiglas, di dimensioni variabili, solitamente a forma di parallelepipedo che permette l’allevamento di pesci, molluschi, crostacei e anfibi e/o la coltivazione di piante acquatiche o palustri”. Tuttavia, quando ammiriamo un acquario ben tenuto a casa di un appassionato acquariofilo o in un negozio di vendita, questa definizione si rivela in tutta la sua inadeguatezza. Ci troviamo di fronte ad un angolo di natura, ad una vera e propria comunità di organismi animali e vegetali che interagiscono tra loro in un ambiente armonioso ed affascinante, ricco di forme e di colori. E così, la voglia di cimentarsi in questa disciplina è contagiosa. Ricreare, per quanto possibile, le condizioni ideali (fisico-chimiche, volumetriche, ma anche paesaggistiche) in cui un pesce vive nel suo habitat naturale di provenienza, significherà ammirare la sua miglior livrea, osservarne la più completa varietà di comportamenti, in molti casi, riprodurlo con successo e, in ultima analisi, godersi il benessere che solo un angolo di natura può offrirci. Ricordiamoci però che nell’allestimento di un acquario ci assumiamo la responsabilità di numerosi organismi viventi, come pesci, invertebrati e piante. Pertanto, capiamo insieme, passo per passo, come farlo nel modo migliore, partendo sin da subito con le giuste scelte.

Innanzitutto, il mercato acquariofilo offre una vasta gamma di acquari di diverse forme e dimensioni che ci permetteranno di scegliere quello più adatto alla nostra casa e alle nostre personali esigenze. Non dimentichiamo che l’acquario non è “solo” un piccolo ecosistema, ma anche un complemento di arredo capace di impreziosire la nostra abitazione.

Una volta effettuata la scelta, è il momento di trovare la sua collocazione definitiva. Fermo restando che gli acquari possono essere posizionati in qualsiasi ambiente della nostra casa (purché in prossimità di una presa di corrente elettrica), è bene tenere a mente che i pesci riconoscono e reagiscono all’ambiente che li circonda, ai suoi rumori e a tutti i suoi stimoli visivi. Pertanto, un angolo tranquillo e non illuminato direttamente dalla luce solare li farà crescere più rilassati e sani.

Il passo successivo è rappresentato dalla scelta del substrato che, una volta sciacquato sotto l’acqua corrente, andrà posizionato sul fondo del nostro acquario, insieme agli elementi decorativi (legni, sassi, anfore, ecc…) e alle piante acquatiche. Ricordiamoci di non utilizzare decorazioni raccolte in natura e di non farci prendere la mano nel riempire l’acquario. Il decoro e le piante giocano un ruolo fondamentale per il benessere dei nostri piccoli amici, delineando territori, offrendo riparo nei momenti di stress, riposo quando necessario e contribuendo, nel caso delle piante acquatiche, all’equilibrio dell’ecosistema stesso. Tuttavia, i pesci hanno bisogno di spazio per nuotare e svolgere le loro attività quotidiane. Un equilibrio tra spazio libero e arredo rappresenta sempre la scelta migliore.

Con la dovuta cautela, per evitare il rimescolamento del substrato, si procederà al riempimento dell’acquario e alla successiva attivazione del filtro e del termoriscaldatore (nel caso di acquari tropicali). Ricordiamo che, tra gli acquari ad acqua dolce, si distinguono quelli tropicali da quelli di acqua fredda. Mentre nei primi sarà necessaria la presenza di un termoriscaldatore in grado di mantenere la temperatura dell’acqua sempre superiore ai 22°C, nei secondi la temperatura sarà compresa tra i 18°C e i 21°C e, pertanto, non sarà necessario mettere un dispositivo riscaldante all’interno della vasca.

Al termine di queste operazioni, ci dedicheremo alla qualità dell’acqua con la quale abbiamo riempito l’acquario, fondamentale per i nostri futuri amici. L’acqua del rubinetto andrà trattata con un buon biocondizionatore capace di neutralizzare sostanze come il cloro, la clorammina e i metalli pesanti provenienti dalle tubazioni e nocivi, a lungo termine, per la salute dei piccoli ospiti.

Infine, l’ultima operazione (ma non certo in ordine di importanza) consisterà nel trattare l’acqua del nostro acquario con un concentrato batterico contenente quei batteri, nostri alleati, capaci di neutralizzare l’ammoniaca e i nitriti, derivanti dagli escrementi dei pesci e dalla decomposizione degli avanzi di cibo e dei resti delle piante acquatiche, trasformandoli nei più innocui nitrati che rimuoveremo settimanalmente con un cambio parziale di acqua.

Dopo un’attesa di circa una settimana, assolutamente necessaria alla maturazione del filtro e durante la quale sarete affetti dalla famigerata “sindrome dell’acquario vuoto”, sarà finalmente giunto il momento della scelta dei primi pesci. Vi renderete rapidamente conto della strabiliante infinità di pesci ornamentali e di acqua fredda disponibile in commercio. Affidatevi ad un esperto, sia per la scelta dei pesci più adatti alle dimensioni e ai parametri dell’acqua del vostro acquario, sia per quali specie possono convivere pacificamente tra loro. Una raccomandazione spesso ignorata: non introducete tutti i pesci in una sola volta, ma a piccoli gruppi, intervallati di circa una settimana uno dall’altro. La pazienza è amica di un’acquariologia sana e soddisfacente.

Ricordatevi che un acquario in perfette condizioni richiede di nutrire i pesci quotidianamente con mangimi professionali di elevata qualità, di parziali cambi di acqua con cadenza settimanale o bisettimanale (a seconda delle dimensioni dell’acquario), di prendersi cura delle piante e, naturalmente, del filtro (il cuore dell’acquario) e di tutte le attrezzature utili al suo mantenimento.

A questo punto, non vi resta che godervi il frutto dei vostri sforzi: scoprirete quanto un acquario possa essere aggregante a livello famigliare, la sua indiscussa capacità di educare al rispetto e all’amore per la natura nelle sue varie forme e il benessere che vi regalerà.

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